” Quando le api scompariranno all’uomo resteranno solo quattro anni di vita ” – A. Einstein
Le api (Apis) sono un genere di insetti sociali appartenenti alla famiglia Apidae. Due delle oltre 20.000 specie presenti nel mondo possono essere allevate dall’uomo ossia l’Apis Mellifera e l’Apis Cerana . Le api producono il miele per loro stesse,per avere un prodotto stabile per conservare il nettare da usare come fonte alimentare durante l’inverno. L’apicoltore procura alle api domestiche ricovero e cura in cambio di una discreta quantità dei loro prodotti ( principalmente miele ma anche cera d’api ,pappa reale , propoli , veleno .)
Oltre a produrre miele, un alimento dalle straordinarie proprietà , le api rappresentano un indicatore biologico della qualità dell’ambiente straordinariamente sensibile. In pratica in funzione della loro presenza o assenza forniscono una serie di informazioni sulla contaminazione e sull’impatto ambientale di determinate sostanze come antiparassitari in campagna o piombo in città.
Le api domestiche e selvatiche sono le principali responsabili dell’impollinazione di centinaia di specie di piante, sia coltivate che selvatiche presenti sul pianeta. Il 90% delle piante selvatiche e il 75% di quelle coltivate dipende dall’azione di questi insetti . Non è solo una questione di miele e di fiori ma anche di frutta , verdura e ortaggi. L’importanza dell’impollinazione è incommensurabile . La scomparsa delle api avrebbe conseguenze sulla flora e sull’intero ecosistema e quindi anche sulla nostra esistenza .
L’azione di questi insetti gioca un ruolo importante anche dal punto di vista economico. L’impollinazione artificiale è una pratica faticosa, lenta e costosa. Il valore di questo servizio, offerto gratis dalle api di tutto il mondo, è stato stimato in circa 265 miliardi di euro all’anno.
A causare la moria delle api sono sicuramente anche i cambiamenti climatici . Per produrre mezzo chilo di miele le api necessitano di visitare 2 milioni di fiori. In media per produrre 1 kg di miele le api percorrono 150 mila Km . Come conseguenza degli eventi estremi legati allo sconvolgimento climatico , la primavera tarda ad arrivare e molti fiori non riescono a sbocciare. Quindi le api affamate , non trovano sufficiente nutrimento .
Ma la principale minaccia è rappresentata dall’uso della chimica in agricoltura . Pesticidi e fitofarmaci si accumulano nel polline di cui le api si nutrono. Lo ha scoperto un team di ricercatori dell’Università della Pennsylvania che ha presentato i dati raccolti al convegno della Società Americana di Chimica a Philadelphia. Dalle analisi è risultato che in un campione di polline sono stati individuati 31 tipi di pesticidi. Oltre al polline, gli scienziati hanno analizzato larve, api adulte e la cera dell’alveare, riscontrando la presenza di 70 tipi di pesticidi diversi.
Da una recente ricerca si è scoperto inoltre che esse sono gravemente minacciate dalle onde elettromagnetiche ,come quelle emesse dai ripetitori di cellulari.In termini scientifici il fenomeno viene definito «Colony collapse disorder» . Le onde “confondono” l’orientamento delle api operaie le quali non riescono a fare più ritorno all’alveare. La colonia resta così priva di rifornimento e si estingue nel giro di dieci giorni.
Ciò che si può fare per contribuire a salvaguardare questo prezioso insetto oltre a supportare le campagne di contrasto al Global Warming , è passare ad un sistema agricolo ecologico e sostenibile.Ciò darà sicuramente benefici non solo alle api, ma anche all’ambiente e alla nostra sicurezza alimentare.
Nel nostro piccolo possiamo incoraggiare le fioriture “amiche” creando nel nostro giardino o sul terrazzo di casa “aree salva api “ per attirare e nutrire questi preziosi insetti .