IL SETI : ALLA RICERCA DI CIVILTA’ EVOLUTE EXTRATERRESTRI

Kepler-452 b .Rappresentazione artistica dell'esopianeta e della sua stella

Kepler-452 b .Rappresentazione artistica dell’esopianeta e della sua stella

I numerosissimi esopianeti scoperti fino ad oggi , per la maggior parte grazie al telescopio spaziale Kepler, sono costantemente sottoposti ad un’ attenta analisi effettuata dal SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) atta a verificare l’eventuale invio di messaggi radio da parte di civiltà intelligenti extraterrestri .

Il SETI Institute con sede centrale in Mountain View in California è un’organizzazione scientifica privata senza scopi di lucro nata ufficialmente nel 1974 ma già proposta nel 1960 da Frank Drake , noto per la sua ormai famosa equazione e tutt’ora uno dei suoi direttori . Essa consiste in un programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre evoluta in maniera tale da poter inviare segnali radio nel cosmo. Allo stesso modo il programma prevede l’invio di senali radio dalla Terra ad eventuali civiltà extraterrestri in grado di captarli.

I dati raccolti dai radiotelescopi analizzati dai compiuter di ATA

I dati raccolti dai radiotelescopi ATA

Nugli ultimi anni sono state puntate le antenne del radiotelescopio ATA (Allen Telescope Array) verso ogni pianeta abitabile che veniva scoperto alla ricerca di segnali radio strutturati che possano essere indizio della presenza di forme di vita intelligente ed indicare un tentativo di comunicazione da parte di civiltà extraterrestri. Sono stati scandagliati 65 pianeti che potenzialmente possono ospitare vita analizzando le frequenze comprese tra 1 e 10 GHz in quanto tecnicamente le più consone per l’invio di segnali radio intellegibili perchè soggette ad una minore interferenza di segnali radio emessi a seguito di eventi cosmici ed i dati raccolti sono stati interpretati in tempo reale dai computer di ATA. Le ricerche condotte fino ad ora non hanno rilevato nulla che possa somigliare ad un segnale di comunicazione di esseri senzienti . Anche se tra gennaio e febbraio 2011 il SETI segnalò la ricezione di 2 segnali ” non naturali ” e di ” probabile origine extraterrestre ” provenienti da uno dei 50 pianeti scoperti pochi mesi prima dalla Missione Kepler , ma non essendosi più ripetuti si suppose che fossero dovuti a interferenze terrestri. Il SETI continua tuttavia ad analizzare quella parte di cosmo su altre bande di frequenza. Ha avviato inoltre un nuovo programma di ascolto di segnali radio strutturati e nei prossimi due anni scandaglierà le zone di spazio di 20.000 stelle nane rosse.

Immagine artistica di un sistema planetario composto da 3 pianeti che orbitano attorno a una nana rossa

Immagine artistica di un sistema planetario composto da 3 pianeti che orbitano attorno a una nana rossa

Le nane rosse sono stelle relativamente piccole e ” fredde ” con una zona abitabile sensibilmente ristretta rispetto a stelle come il Sole che invece è una nana gialla .Poichè si è sempre ipotizzato di trovare tracce di vita simili a noi intorno a stelle come il Sole fino ad oggi le nane rosse hanno ricevuto poca attenzione nella ricerca condotta dal SETI. Inoltre si è anche sempre pensato che i pianeti di una nana rossa orbitano vicini alla loro stella tanto da entrare in breve tempo in rotazione sincrona, ossia sempre con lo stesso emisfero costantemente rivolto alla loro stella proprio come fa la Luna con la Terra. Sarebbero perciò eccessivamente caldi da una parte e freddi dall’altra e queste condizioni risultano poco favorevoli allo sviluppo della vita. Eppure recenti studi suggeriscono che la presenza di atmosfera e oceani possa favorire il passaggio di calore dall’emisfero illuminato a quello buio rendendo abitabile una porzione significativa del pianeta.

Le ricerche sui sistemi planetari di stelle nane rosse , che rappresentano la tipologia di stelle più diffuse nell’universo ,amplia l’elenco dei mondi teoricamente abitabili e questo fa sì che la probabilità di trovare civiltà extraterrestri evolute aumenti . Ma la mancanza di prove concrete induce astronomi e astrofisici a teorizzare che la vita extraterrestre possa essere allo stato primordiale, organismi unicellulari o batteri .

Nonostante la scarsità di prove e i risultati deludenti il SETI non demorde e l’obiettivo di cercare segnali di extraterrestri evoluti continua. Nel frattempo la domanda che l’uomo si pone dalla notte dei tempi e che divide in due opposte fazioni l’intera comunità scientifica rimane un quesito ancora aperto : ” Siamo soli nell’universo ? ” .

Le antenne del radiotelescopio alla ricerca di segnali radio provenienti dal cosmo

Le antenne del radiotelescopio alla ricerca di segnali radio provenienti dal cosmo

IL SETI : ALLA RICERCA DI CIVILTA’ EVOLUTE EXTRATERRESTRIultima modifica: 2016-08-28T21:02:30+02:00da dalvin1977
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