Le scosse sismiche : per saperne di più sul terremoto .

Schema di un terremoto

Schema di un terremoto

In geofisica il termine “Terremoto ” (dal Latino terrae motus cioè movimento della terra ) o sisma o scosse telluriche , indica le vibrazioni che si propagano nella crosta terrestre a causa dello spostamento e assestamento della massa rocciosa nel sottosuolo. Questo spostamento è generato da forze di natura tettonica che creano una frattura nella crosta terrestre detta faglia liberando energia nella parte interna del sottosuolo detto ipocentro , dal quale si propagano le onde sismiche in tutte le direzioni. La parte della superfice terrestre posta sulla verticale dell’ipocentro è detto epicentro ed è la zona maggiormente interessata dal sisma.

L’attività sismica è dovuta al fatto che la crosta terrestre e la parte più superficiale del materiale sottostante detto mantello ,sono in lento e costante movimento. Essi formano la litosfera , la quale è suddivisa in una dozzina di placche tettoniche o zolle tettoniche che ,proprio come zattere , galleggiano sullo strato inferiore del mantello detto astenosfera.

Lo scontro delle zolle continentali solleva la crosta terrestre creando i rilievi montuosi.

Lo scontro delle placche tettoniche solleva la crosta terrestre creando i rilievi montuosi.

Quest’ultimo pur essendo solido , per effetto delle elevate temperature generate dal nucleo della Terra , si comporta come un fluido ad elevata viscosità. Per effetto di moti convettivi quindi le zolle si muovono e possono collidere , strusciare una contro l’altra o allontanarsi , e questo è il motivo per cui la Terra nel corso delle ere geologiche ha mutato la posizione e l’aspetto dei suoi continenti.Lo scontro delle zolle tettoniche solleva la crosta terrestre creando i rilievi montuosi. ( Orogenesi )

La maggior parte dei terremoti avvengono sempre lungo i confini delle placche tettoniche e raramente lontano da essi per effetto di assestamenti . Possono inoltre verificarsi terremoti localizzati e di minor intensità in zone vulcaniche dovuti al movimento del magma in profondità .

La branca della geofisica che studia i fenomeni sismici è detta sismologia. Ad oggi , con le attuali conoscenze non è possibile prevedere i terremoti . Sappiamo però che l’ Italia è un paese ad alto rischio sismico a causa della conformazione geologica del territorio come testimonia la presenza di grandi sistemi di faglia lungo le Alpi orientali , l’Appennino centro – meridionale e la Sicilia , formatesi durante quei fenomeni geologici che hanno dato origine alle Alpi circa 100 milioni di anni fa e successivamente gli Appennini 20 milioni di anni fa con la collisione della zolla africana contro quella euroasiatica .

La linea di confine tra la placca euroasiatica e quella africana .

La linea di confine tra la placca euroasiatica e quella africana .

Lo stivale è posto proprio lungo la linea di confine tra la placca euroasiatica e quella africana ed è proprio la spinta di quest’ultima ad accumulare energia che una volta superato il punto di rottura , viene violentemente liberata generando faglie e terremoti . Non potendo ad oggi stimare il momento , il luogo e la pericolosità di un terremoto , diventa quindi importantissimo la prevenzione , ristrutturando e costruendo edifici soprattutto nelle aree sismiche , applicando le norme antisismiche al fine di evitare catastrofi e limitare al massimo possibile i danni a persone e cose.

Le scale per misurare la potenza del sisma sono 2 :

– scala Mercalli : misura l’intensità del terremoto sulla base dei danni riportati a cose e persone in una scala espressa in gradi che va dal I° per terremoti deboli e impercettibili al XII° per terremoti devastanti ( apocalittici ) .A partire dal IV° grado di questa scala si inizia a riportare danni. Essa è dunque un indice empirico in quanto variabile a seconda del luogo in cui si effettua la stima . Ad esempio, non si può calcolare in un luogo desertico o disabitato, dove non c’è niente da distruggere. Allo stesso modo per un terremoto di pari intensità i danni riportati saranno differenti a seconda della densità di popolazione ,dell’urbanizzazione ecc.

– scala Richter : misura la magnitudo cioè l’energia sprigionata dal terremoto ,e la frequenza con cui avviene il sisma , in una scala da 0 per terremoti deboli e frequenti a 10 per terremoti forti e molto rari.

Le onde sismiche vengono captate dai sismografi ed elaborate in modo tale da rilevare la potenza sprigionata durante un terremoto .

Le onde sismiche vengono captate dai sismografi ed elaborate in modo tale da rilevare la potenza sprigionata durante un terremoto .

Nello specifico la rilevazione della magnitudo avviene in diverse fasi. La prima , più veloce ma approssimativa misura la magnitudo locale Ml,ottenuta entro pochi minuti grazie alla misurazione dell’ampiezza delle oscillazioni registrate da un sismogramma standard chiamato Wood-Anderson, sensibile a onde sismiche con frequenza relativamente elevata di circa 0.8 Hz.

Per quanto veloce e più precisa della scala Mercalli nel quantizzare la potenza del sisma , la stima della Ml non va bene però per calcolare i terremoti forti i quali emettono una parte importante di energia a frequenze più basse rispetto a 0.8 Hz .
La misurazione di tutta l’energia emessa dal sisma avviene successivamente incrociando accuratamente tutti i dati di tutti i sismografi a larga banda di tutte le stazioni della Rete Sismica Nazionale, in modo da considerare tutta l’energia emessa e dare così un valore più preciso. Si parla in questo caso di magnitudo momento Mw. Questo è fondamentalmente il motivo per cui spesso si consta un oscillazione nel calcolo della magnitudo del terremoto nell’ immediatezza e nei dati divulgati nelle ore successive al sisma.

Le oscillazioni nel computo della magnitudo avvengono dunque a causa della necessità di fornire dati nell’immediatezza anche se non precisi per poter lanciare tempestivamente l’allarme e le operazioni di soccorso.

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