Uno sguardo nel passato : scorci di un universo mai visto prima .

Rappresentazione artistica del James-Webb-Space-Telescope in azione .

Rappresentazione artistica del James-Webb-Space-Telescope in azione .

L’appuntamento scientifico che astronomi ed appassionati aspettavano con il fiato sospeso da oltre 20 anni ha avuto inizio .Il James Webb Space Telescope, il telescopio più grande e potente mai costruito ha pubblicato le sue prime immagini reali a colori aprendo così uno scorcio su un universo mai visto prima .

Il James Webb Space Telescope, frutto della collaborazione tra la Nasa, l’Esa e l’Agenzia spaziale canadese, è uno strumento di alta tecnologia che permetterà di studiare ogni fase della storia dell’Universo, dall’interno del Sistema Solare fino alle galassie più antiche, e trovare una risposta a quesiti irrisolti sulla storia del cosmo.

Come una macchina del tempo sarà in grado di osservare una parte di spazio e di tempo mai visti prima, arrivando a 13,5 miliardi di anni fa, l’epoca in cui si sono formate le prime stelle e le prime galassie. La luce di quei primi oggetti celesti infatti per effetto dell’espansione dell’universo si è allungata (“spostata nel campo dell’infrarosso”) e quindi arriva oggi a noi sotto forma di radiazione infrarossa. Il James Webb Space Telescope è stato studiato apposta per vedere questa luce infrarossa con una risoluzione e una sensibilità senza precedenti.

La luce nel vicino infrarosso rivela come si sono formate le galassie e permette di sbirciare al di là di gas e polveri che avvolgono le stelle appena nate. Quella nel medio infrarosso penetra le fredde regioni di polveri stellari dove si assemblano gli astri e mostra come agisce la gravità delle stelle massicce e dei buchi neri. Al momento le osservazioni cosmologiche che arrivano più indietro nel tempo si spingono fino a 330 milioni di anni dopo il Big Bang, ma con le capacità di questo nuovo telescopio astronomi ed astrofisici sperano di poter osservare molto più indietro nel tempo .

Di seguito una carrellata delle prime foto trasmesse :

La Nebulosa della Carena ( NGC 3372): è una delle nebulose a emissione più grandi e brillanti del cielo . Si trova a circa 7600 anni luce di distanza, nella costellazione della Carena. Ospita molte stelle massicce diverse volte più grandi del Sole e al suo interno sono attivi fenomeni di formazione stellare.

La Nebulosa della Carena ( NGC 3372): è una delle nebulose a emissione più grandi e brillanti del cielo . Si trova a circa 7600 anni luce di distanza, nella costellazione della Carena. Ospita molte stelle massicce diverse volte più grandi del Sole e al suo interno sono attivi fenomeni di formazione stellare.

La Nebulosa della Carena (Nebulosa di Eta Carinae, NGC 3372): è una delle nebulose a emissione (una nube interstellare di gas ionizzati) più grandi e brillanti del cielo, nonché uno degli oggetti celesti più osservati in assoluto. Si trova a circa 7600 anni luce di distanza, nella costellazione della Carena. Ospita molte stelle massicce diverse volte più grandi del Sole e al suo interno sono attivi fenomeni di formazione stellare.

La foto rivela numerose stelle prima nascoste e nuove galassie sullo sfondo. Quelli che sembrano picchi di montagne sono in realtà gas caldissimi ionizzati. Questa fase di formazione stellare precoce è difficile da catturare perché per ogni stella dura soltanto da 50.000 a 100.000 anni, ma la sensibilità eccezionale del telescopio James Webb è riuscita a documentarla.

 

WASP-96b è un esopianeta gigante gassoso scoperto nel 2014 che si trova a circa 1150 anni luce dalla Terra. Dall’analisi della curva di luce della sua stella durante un transito del pianeta e dallo spettro di trasmissione è stata rilevata la composizione atmosferica dell'esopianeta nella quale è stata rintracciata la firma inequivocabile dell'acqua .

WASP-96b è un esopianeta gigante gassoso scoperto nel 2014 che si trova a circa 1150 anni luce dalla Terra. Dall’analisi della curva di luce della sua stella durante un transito del pianeta e dallo spettro di trasmissione è stata rilevata la composizione atmosferica dell’esopianeta nella quale è stata rintracciata la firma inequivocabile dell’acqua .

WASP-96b (di cui è stato realizzato lo spettro): è un esopianeta gigante gassoso scoperto nel 2014 che si trova a circa 1150 anni luce dalla Terra. Questo pianeta gioviano caldo orbita attorno alla sua stella ogni 3,4 giorni e ha una massa pari all’incirca la metà di quella di Giove.

Il 21 giugno il telescopio JWST ha misurato la luce del sistema planetario mentre questo gigante gassoso transitava davanti alla sua stella. Dall’analisi della curva di luce della stella durante il transito del pianeta e dallo spettro di trasmissione è stata rilevata la composizione atmosferica dell’esopianeta WASP-96 b nella quale è stata rintracciata la firma inequivocabile dell’acqua, insieme alla presenza di nubi e foschia.

 

 

NGC 3132- Il JWST ha messo in luce per la prima volta la presenza di una seconda stella all'interno della nebulosa.

NGC 3132- Il JWST ha messo in luce per la prima volta la presenza di una seconda stella all’interno della nebulosa.

La Nebulosa Anello del Sud (NGC 3132) nel vicino infrarosso (a sinistra) e nel medio infrarosso (a destra): è una nebulosa planetaria ,cioè un involucro incandescente di gas espulso nella fase finale dell’evoluzione di una stella. Ha un diametro di circa metà anno luce e si trova a 2000 anni luce dalla Terra.

Il JWST ha messo in luce per la prima volta la presenza di una seconda stella all’interno della nebulosa.

La stella più luminosa al centro non è la fonte primaria della nebulosa ma contribuisce a determinarne la forma. La vera sorgente è la seconda stella, meno visibile, in basso a sinistra, lungo una delle scie di diffrazione della prima .

 

 

Il Quintetto di Stephan è un gruppo di cinque galassie a 290 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso.La foto fornisce nuovi dettagli sulle interazioni tra galassie .

Il Quintetto di Stephan è un gruppo di cinque galassie a 290 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso.La foto fornisce nuovi dettagli sulle interazioni tra galassie .

Il Quintetto di Stephan è un gruppo di cinque galassie a 290 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso. Fu il primo gruppo compatto di galassie a essere scoperto ed è il più studiato fra tutti gli ammassi galattici compatti. In realtà le componenti del sistema sono quattro galassie interagenti, coinvolte in una serrata danza celeste con ripetuti incontri ravvicinati, mentre una quinta è stata associata al gruppetto per motivi prospettici.

La foto fornisce nuovi dettagli su come le interazioni tra galassie possono aver guidato l’evoluzione galattica nell’Universo primordiale. Si possono vedere dettagli mai osservati, come ammassi di giovani stelle, code di gas e onde d’urto derivanti dall’interazione di una delle galassie, NGC 7318B (al centro), con le altre.

 

 

L'ammasso di galassie SMACS 0723 è una regione celeste che ha abbastanza gravità da distorcere la luce delle galassie distanti dietro di sé e permette così di esplorare i confini dell'Universo.

L’ammasso di galassie SMACS 0723 è una regione celeste che ha abbastanza gravità da distorcere la luce delle galassie distanti dietro di sé e permette così di esplorare i confini dell’Universo.

L’ammasso di galassie SMACS 0723 è una regione celeste che ha abbastanza gravità da distorcere la luce delle galassie distanti dietro di sé e permette così di esplorare i confini dell’Universo. Si tratta di una lente gravitazionale che deflette e amplifica la luce delle galassie sullo sfondo.

 

 

Grazie alla nuova tecnologia del James Webb Space Telescope sarà possibile dare risposta a quesiti irrisolti sulla struttura dell’ Universo primordiale, l’evoluzione delle galassie nel tempo, il ciclo di vita delle stelle e dei pianeti extrasolari.

Uno sguardo nel passato : scorci di un universo mai visto prima .ultima modifica: 2022-07-13T18:55:14+02:00da dalvin1977
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